25 Novembre 2014
La scelta di non andare a votare.
Per chi non é andato a votare credendo di non poter in ogni caso cambiare le cose, credo sia rimasto molto deluso. Ha ragione il Premier Renzi quando dice che l’affluenza alle urne per lui è un fatto secondario. Non può dire diversamente visto che i suoi elettori ci sono andati e che l’anno fatto vincere nelle due regioni interessate, dandogli così l’ok a proseguire col suo tanto contestato programma di governo. Diversamente se gli elettori avessero espresso le loro preferenze con il voto e non con l’ l’astensionismo, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente per il Premier. La frase che si sente sovente prima delle votazione è sempre la stessa : “tanto chiunque vinca non cambia nulla, sono tutti uguali”. Così pensando da troppi anni siamo arrivati alla situazione di oggi. Credo sia sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, certo se parliamo di politici incapaci e corrotti e disonesti non vi è distinzione fra gli schieramenti e sono tutti uguali. Se parliamo invece di prevalenze fra due ideologie totalmente diverse di affrontare i problemi credo che il cambiamento ci possa essere. Faccio un esempio. Quando alcuni anni fa qualcuno, viste le difficoltà, iniziò a dire che per governare il paese bisognava cambiare la costituzione vecchia di settant’anni , dal P. D. R. tutti in sommossa sembrava fosse in pericolo la democrazia. Oggi che a dirlo è un Premier che si finge di essere di sinistra e senza tabu e che parla anche con quella parte di italiani di allora – salvo qualche eccezione – tutti sono concordi compreso lo stesso P. D. R. che questo cambiamento avvenga il più presto possibile. Credo ci sia molto da riflettere! Ci sono due modi di cambiare il paese e che dipendono sempre da noi cittadini. Uno è quello di essere messi nelle condizioni di poter scegliere le persone che i partiti ci presentano e quindi avere il coraggio di cambiare senza pregiudizi di colori, il secondo modo è quello di lasciare che siano le sommosse che oramai sorgono in tutte le periferie delle città e che vanno sempre di più espandendosi pericolosamente a determinare le scelte. Io preferisco il primo modo.
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